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Bisogni, beni, utilità

Bisogni (primari, secondari), beni e utilità (marginale, totlale, differenziale) in economia


1-Bisogni.

Il bisogno può essere molteplice ma in realtà non è altro che il desiderio di fare,possedere o avere qualcosa purchè l’uomo si prodighi per soddisfarlo. I bisogni sono solo di natura soggettiva in quanto variano da persona a persona e da ambiente ad ambiente o a seconda del momento,dell’età e della circostanza. Si classificano così:

  1. bisogni primari: sono bisogni indispensabili per vivere normalmente(bere,dormire,mangiare,etc)
  2. bisogni secondari: sono bisogni voluttuari e non indispensabili alla vita dell’uomo.


2-Beni.

Il bene è il mezzo che ci permette di soddisfare il bisogno;l’economia studia i beni economici che consistono in quei beni che sono,allo stesso tempo,utili,appropriabili e limitati;in definitiva sono quei beni che,data la loro quantità limitata,acquistano un valore di scambio o uso. Secondo la destinazione:si dividono in beni di produzione e di consumo; questi ultimi sono i beni che soddisfano in maniera diretta,e quindi rivolti alla distruzione un bisogno;i primi invece sono i beni che si utilizzano per creare nuova ricchezza (nuovi beni).

Secondo la durata:beni a fecondità semplice o ripetuta;questi ultimi sono quelli che vanno incontro ad un logorio parziale o meglio ancora sono quei beni che non si consumano con un solo utilizzo.I primi invece sono quei beni che si consumano dopo il primo utilizzo.

Secondo la natura:beni materiali e immateriali:i primi sono quelli tangibili mentre i secondi sono originati dall’intelligenza e dall’attività dell’uomo;sono anche chiamati servigi e si suddividono in:reali e personali;quelli reali sono quelli forniti dalle cose mentre quelli personali sono forniti da persone.

3-Utilità.

L’utilità di un bene è la facoltà che ha di soddisfare un bisogno. Può essere definita la quantità di soddisfazione che si ottiene utilizzando il bene. Tale utilità è soggettiva;la legge dell’utilità decrescente dice che uno stesso bene utilizzato più volte ne fa decrescere l’utilità.

L’utilità marginale è data dalla quantità fornita dall’ultima dose disponibile del bene; può essere di valore positivo se la quantità disponibile non basta a soddisfare a pieno il bisogno;essa è di valore zero se il bisogno viene soddisfatto ed è di valore negativo se la quantità utilizzata è maggiore a quella necessaria.

L’utilità totale è la somma delle soddisfazioni che si hanno impiegando il bene.

L’utilità differenziale si ricava dalla differenza tra l’utilità marginale e totale moltiplicata per il numero delle dosi.

L’utilità ponderata si ottiene nel rapporto tra prezzo e utilità del bene;anch’essa,con l’aumentare del numero delle dosi decresce.
 

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