Titoli di stato
I titoli di stato: BOT, CTZ, BTPeuri, BTP, CCT
I titoli di stato non sono altro che titoli emessi dallo stato per finanziare le spese pubbliche della nazione.
Gli investitori sia privati che istituzionali possono scegliere tra i seguenti titoli:
- BOT buoni ordinari del tesoro
- CTZ certificati del tesoro zero-coupon
- BTPeuri buoni poliennali indicizzati all’inflazione europea
- BTP buoni tesoro poliennali
- CCT certificati di credito al tesoro
Lo stato emette inoltre dei titoli acquistabili solo da investitori istituzionali ed hanno anch’essi una scadenza medio-lunga.Quello che differenzia i titoli sopra elencati sono soprattutto remunerazione e durata.
Dall’ottica di chi investe i titoli statali soddisfano bisogni specifici nel senso:
- CCT:il rendimento si adatta al mercato e permette di avere il capitale,nel corso del tempo,uguale a quello iniziale ed inoltre in caso di vendita anticipata il ricavato è sempre soddisfacente
- CTZ/BOT:il periodo di investimento è limitato
- BTP:ideali per chi può investire nel lungo termine in quanto le cedole sono costanti nel tempo.
Da tenere conto è anche la facilità che trova l’investitore nell’operare con i titoli di stato in quanto tutti sono quotati nel MOT(mercato telematico) e gestiti dalla BORSA ITALIANA S.p.A..
Di conseguenza i suddetti titoli posso essere comprati all’asta(al momento dell’emissione) oppure nel mercato secondario dove si scambiano i titoli già emessi.
Volendo fare un’analisi del controvalore nominale,tipologico e compositivo del titolo tra gli anni 2005/2006 noteremmo:
- il 30% del totale dei titoli sono a breve termine o a tasso variabile
- i BTPeuro sono aumentati in confronto ai BTP tradizionali
- tutte le operazioni a vantaggio esclusivo del risparmiatore sono in discesa
Riferendosi,invece, al movimento delle emissioni lorde si percepisce che BTP e BOT sono gli strumenti più amati da investitori e stato.
Se, invece, vorremmo fare la stessa analisi per le obbligazioni diverse dai titoli di stato incontreremmo le seguenti difficoltà:
- Gli emittenti sono numerosissimi
- Sono strumenti molto diversi tra loro e sono difficilmente standardizzabili.
- Molte emissioni non sono quotate in mercati regolamentati.
Soltanto la Banca D’Italia effettua rilevazioni sistematiche che però non danno la possibilità di ottenere informazioni sulle caratteristiche tecniche dei titoli.
Nel nostro paese, dopo lo stato, sono le banche ad emettere più strumenti finanziari e oltre il 75% del totale emesso è detenuto dalle famiglie.
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