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Gestione attiva e passiva dei fondi

Costi fondi comuni mobiliari : gestione attiva e passiva


Il modello di remunerazione spigato sopra potrebbe trarre in inganno facendo credere che l’onerosità complessiva dell’investimento sia neutrale quando invece non è così perché il meccanismo non permette la diffusione di alcuni tipi di fondi che, attuano un gestione passiva(replicando il benchmark), in quanto obbligati a contenere gli oneri gestionali per evitare l’abbassamento del rendimento.

Tali strumenti vengono penalizzati dal meccanismo retrocessorio perché il canale distributivo difficilmente proporrà un investimento che prevederà benefici nulli  per il collocatore. Pare evidente che in presenza di mercati efficienti,la gestione attiva non pare in grado di generare rendimenti positivi extra rispetto al bechmark con la conseguenza di produrre oltre ad una maggiore commissione anche la beffa di un inferiore risultato rispetto al parametro di riferimento.

Le commissioni di incentivo previste dal 75% dei fondi (dati  assogestioni)  rappresentando il compenso dovuto alle società di gestione,solo in parte risolvono la questione. Oltre a problemi tecnici dovuti alla modalità di definizione delle circostanze in cui chi gestisce è autorizzato legittimamente al prelievo delle commissioni di incentivo,pare esistere anche un problema di metodo.

Infatti chi gestisce riceve delle disponibilità finanziarie per investirle in un dato mercato essendo consapevole che esistono strumenti di investimento( ETF) che danno la possibilità di farlo con costi minori rispetto a quelli medi. L’applicazione di alte commissioni gestionali rispetto a quelle di uno strumento indicizzato costituiscono un premio già pagato dal gestore indipendentemente dai risultati ottenuti .

Può sembrare singolare che il gestore riceva 2 premi;tale situazione può creare asimmetria tra gestore ed investitore in quanto cade il presupposto dell’allineamento degli interessi reciproci sia in presenza di sovra che di sotto performance rispetto al benchmark.Un modello più trasparente dovrebbe provvedere una remunerazione a parcella per chi colloca a titolo di remunerazione per i servizi svolti da calcolarsi percentualmente rispetto alle masse gestite e una commissione gestionale e\o di incentivo da dare alla società di gestione.

Tale modello farebbe emergere la qualità del servizio offerto dalla produzione,distribuzione e prima di tutto renderebbe neutro il collocatore rispetto alle retrocessioni offerte dalla società di gestione. Il prospetto informativo predisposto da chi gestisce non dice quale dovrebbe essere la ripartizione giusta di un investimento che ha obbiettivi precisi e una tolleranza a rischio.

Dato che,normalmente la locazione è espressa in termini di mercati,la scelta dei prodotti utili ad implementare la strategia di investimento costituisce un passaggio successivo e quindi il prospetto informativo è fondamentale per evitare la distorsione della locazione .Un importante contributo giunge da società specializzate che offrono servizi di valutazione dei fondi che,oltre ai dati del prospetto,valutano il reale comportamento del gestore fornendo quindi informazioni più dettagliate e costantemente aggiornate.

Le scelte di asset allocation sono importanti in quanto è evidente che su lunghi orizzonti temporali una significativa percentuale delle performance dipende da esse e non  da quelle di gestione attiva o tattiche.

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