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Portafoglio titoli

Crare un portafoglio titoli (investimenti)


C’E’ LA GARANZIA DI INTEGRITA’ DEL PATRIMONIO ALLA SCADENZA?
Può essere banale o complicato per l’investitore capire le differenze dei diversi strumenti di investimento,dipende dalla sua esperienza in campo finanziario e dalla sua voglia ad imparare. Prima di ogni cosa,l’investitore deve capire se lo strumento scelto preveda rimborsi a scadenza prestabilita o no. Una volta che lo si è capito deve sapere se alla scadenza  il capitale verrà restituito integralmente,non integralmente oppure se non vi è nessuna garanzia al riguardo. Oggi data la vasta gamma di strumenti è difficile anche per un investitore mediamente preparato agire senza l’ausilio di un consulente.

COSA SUCCEDE SE SI DECIDE DI LIQUIDARE L’INVESTIMENTO PRIMA DELLA SCADENZA?
Nei casi di strumenti a scadenza prestabilita,il risparmiatore deve studiare tutte le possibili soluzioni in caso di necessità. Mettiamo uno strumento con scadenza a 10 anni:al quinto anno sorge la necessità di disimpegnare l’investimento,è possibile?perderò quote dell’investimento?ecco perché prima di tuffarsi in operazioni è necessario informarsi correttamente. Nella maggior parte degli strumenti  di investimento è possibile disimpegnarsi anticipatamente procedendo a seconda dei casi:

  1. vendendo, la quotazione dello strumento,sul mercato
  2. cedendolo,non quotato,ad un altro investitore
  3. riscattando lo strumento e chiedendo il rimborso all’intermediario

In casi di strumenti diversi la richiesta di disimpegno anticipato non è consentita o fortemente penalizzante.

QUALI SONO LE CONSEGUENZE SULL’INVESTIMENTO DEL FALLIMENTO DELL’EMITTENTE?
Può accadere che il soggetto emittente attraversi una crisi finanziaria e di conseguenza il valore dell’investimento diminuisce o scompare del tutto e,per di più, si perdono anche le remunerazioni precedentemente concordate con l’emettitore stesso. Se gli strumenti sono OBBLIGAZIONI O AZIONI si perde l’investimento nel secondo caso e quasi tutto l’investimento nel primo. In caso di crisi finanziaria accade anche che il  valore dell’investimento possa avere ripercussioni al ribasso poco percettibili dal risparmiatore in quanto:

  1. le stime di profitto si abbassano ripercuotendosi sui prezzi azionari
  2. le agenzie che si occupano dell’affidabilità(RATING) delle emittenti abbassano l’affidabilità delle stesse(obbligazioni).

Quindi una crisi finanziaria può non necessariamente far perdere tutto il capitale investito  ma può farne diminuire il valore. Il risparmiatore deve considerare 2 elementi importanti:

  1. La diversificazione degli investimenti
  2. Domandarsi se esistano eventuali tutele in caso di fallimento dello strumento,soprattutto possibile per passività bancarie(c/c,depositi,etc)in quanto in caso di fallimenti di banche esiste una legge che assicura il rimborso fino a circa 103.000 euro da parte del FONDO INTERBANCARIO TUTELA DEPOSITI.

QUANTO RENDE L’INVESTIMENTO?
E’ la domanda principale che si deve fare l’investitore. Come base di appoggio deve innanzitutto controllare i tassi di interesse degli strumenti a rischio minimo(bot) a scadenza breve o similari;Certamente il tasso d’interesse di questo strumento finanziario è il rendimento minimo ottenibile che può variare in base al tempo e allo spazio. Per spazio s’intende che il tasso d’interesse varia dalla valuta di paese a paese nello stesso momento, e per tempo s’intende che negli stessi paesi il tasso fluttua in base alle scelte economiche politiche degli stessi. E’ normale ,che se un investitore voglia ottenere risultati migliori ,deve optare per strumenti diversi da quello sopra indicato correndo il rischio, però, di affidarsi ad emettitori meno affidabili e quindi a maggiori fluttuazioni,positive o negative, del proprio investimento.

QUAL’E’ IL PESO DEGLI INVESTIMENTI “RISCHIOSI” SUL PATRIMONIO COMPLESSIVO?
Per iniziare dobbiamo capire cos’è il rischio;esso è la possibilità di perdere totalmente o parzialmente l’investimento o trovarsi ad ottenere risultati non preventivati. Gli strumenti finanziari hanno rischi diversi tra loro, dai bot a brevissima scadenza(3 mesi) che hanno un rischio nullo a quelli speculativi che hanno rischi accentuati. Per ottenere una tabella attendibile dei vari rischi serve necessariamente la figura del consulente e di mezzi informatici adeguati. Naturalmente il risparmiatore deve capire 2 regole fondamentali ed in contrasto tra loro:

  1. Più si vuole ottenere e maggiori rischi si devono correre
  2. Maggiori rischi non implicano per forza rendimenti migliori

Gli investitori che optino per la prima soluzione dovranno indirizzarsi verso conti correnti, bot brevi e fondi comuni che offrono bassi rendimenti ma abbastanza sicuri mentre per tentare di ottenere maggiori rendimenti deve indirizzarsi su obbligazioni,fondi obbligazionari, azioni o fondi azionari dove i rischi sono più accentuati.
Sta nella bravura dell’investitore creare un portafoglio ben amalgamato che comprenda entrambe le situazioni. Per esempio: gli strumenti a rischio elevato lo sono sopratutto nel breve periodo mentre nel lungo possono essere vantaggiosi ma, dobbiamo necessariamente pensare ad un portafoglio diversificato per fare ciò. Il secondo principio enunciato prima esiste perché nel mercato vi sono rischi evitabili e rischi non evitabili. Solo creando un portafoglio diversificato i rischi evitabili(puntare tutto su una singola operazione) vengono eliminati.

COME E QUANDO è POSSIBILE VERIFICARE IL VALORE DELL’INVESTIMENTO?
Una volta creato il proprio portafoglio il risparmiatore deve avere il buon senso di controllare periodicamente l’andamento del suo investimento. Solitamente questo monitoraggio dovrebbe essere fatto trimestralmente e molti intermediari offrono una vasta gamma di rendicontazione:dalla semplice informazione sintetica a quelle particolareggiate.

A CHI CI SIAMO RIVOLTI PER EFFETTUARE L’INVESTIMENTO?
Occorre sapere a chi si affida il proprio investimento e proprio per questo esiste un organo(CONSOB)di vigilanza da cui si possono ottenere tutte le informazioni necessarie(iscrizione all’albo,autorizzazioni,etc).Da sapere è anche le modalità di versamento del capitale investito:in caso di operazione effettuata fuori dai locali dell’intermediario è di estremo buon senso che il pagamento venga fatto con titoli nominativi(intestati all’intermediario o all’emittente) o bonifici e mai in contanti o titoli al portatore.
 

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