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Polizza UNIT LINKED

Le polizze assicurative di tipo UNIT_LINKED


Sono espresse in quote di fondi interni o esterni alla compagnia;il premio viene convertito in quote e la compagnia è tenuta,alla scadenza del contratto, pagare il controvalore delle quote al beneficiario. Nel caso la polizza sia di morte vita intera, la compagnia elargisce un’ulteriore somma (già stabilita) nel caso l’assicurato muoia, e tale somma non sarà passibile di imposte.

Alcuni tipi di unit-linked prevedono la possibilità di costruzione di fondi interni formati da attività gradite all’investitore, tale  situazione avvantaggia l’investitore in quanto può contare su una vigilanza prudenziale che dà la possibilità alla compagnia di:

  1. 1)inserire determinate attività che altrimenti in Italia non sarebbero possibili
  2. 2)attenuare le regole diversificanti della stessa compagnia estera in quanto fondi personalizzati e non generali.

Dal momento che viene collocata nel mercato italiano essa perde queste peculiarità in quanto sottoposta alle regole italiane. Le polizze unit-linked possono prevedere dei rendimenti minimi che vengono dati o alla scadenza del contratto o prima ma solo se essi vengono intesi come un’intangibilità dei premi versati. In tal senso, un caso frequente è quello della polizza che segue una gestione basata sul CPPI che si fonda su:

  1. il capitale investito viene diviso in 2 componenti:attività a rischio e attività a basso rischio. Viene infatti previsto un riscatto minimo uguale al premio investito;la differenza tra valore dei premi inizialmente investiti e il valore del portafoglio è chiamata eccedenza.
     
  2. l’allocazione del portafoglio tra queste 2 attività è periodicamente rivisto e ogni volta le attività a rischio saranno uguali all’eccedenza moltiplicata per un valore M, mentre il restante rappresenterà l’attività non rischiosa.

Il valore M consente la determinazione, in ogni periodo, dell’importo delle attività rischiose ed è  ,a sua volta, scelto  per aggiustare automaticamente le attività rischiose.
per perdite sulle attività rischiose maggiori di 1/m si può acquistare una opzione put  ad hoc che consenta la cessione delle attività di rischio al venditore dell’opzione ad un prezzo fissato pari al premio iniziale.
Una precisazione è d’obbligo per quanto riguarda il profilo di rischio/rendimento:

  1. tale strategia sottintende un’ipotesi rialzista, in quanto gli acquisti di attività rischiose crescono in base alla performance realizzata precedentemente.
  2. al contrario, non è applicabile in situazioni di alta volatilità in quanto in tali periodi la strategia porterebbe alla ricomposizione delle attività rischiose  determinate da una precedente performance  però seguita da un periodo negativo e poi da uno positivo. In questo caso il metodo migliore non è il cppi ma il COSTANT-MIX che prevede una percentuale fissa e predefinita di fondi allocati su attività a rischio rispetto a quelle non a rischio.

Il valore M è fondamentale: esso dipende dalla volatilità delle attività rischiose, se la quest’ultima è elevata il valore M dovrà essere basso(o al contrario) perché determina l’automatica protezione e la velocità con la quale il portafoglio si comporrà di attività a rischio.
ha un costo implicito ed  uno esplicito, come d’altronde tutte le strategie garantiste:

  1. i costi espliciti sono quelli derivanti dall’acquisto di opzioni put
  2. i costi impliciti vengono determinati dalla impossibilità di partecipazione alle performance delle attività rischiose  sin dall’inizio.


 

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